INTERVISTA A FRANCESCA SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 10-10-2010

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carolinak
view post Posted on 8/5/2010, 13:46




Francesca Inaudi: la mia fortuna è avere un volto senza tempo
Per seguire il sogno del cinema ho anche accettato di lavorare in un call center ma poi ce l' ho fatta «Adoro i registi che ti fanno cambiare»

ROMA - «Sono felice di non aver ancora fatto il film col botto, perché poi rischi di ubriacarti. I tappeti rossi non mi interessano. Volevo mostrare che avevo talento, che ce la potevo fare». Infatti eccoci qua. Francesca Inaudi, 32 anni: tv (nel seguito di Tutti pazzi per amore e Crimini in onda dal 24 maggio); cinema: aspettando Noi crediamo di Mario Martone, da venerdì sarà nelle sale con Matrimoni e altri disastri di Nina Di Majo, sorella di Margherita Buy e moglie di Fabio Volo, manager cinico e disincantato. C' è anche Luciana Littizzetto: «Rispetto all' immagine iper-effervescente, è tranquilla, discreta, sempre col libro in mano, silenziosa forse per compensazione. Ho rotto subito il ghiaccio col suo compagno: gli piacciono i serpenti». E siamo già entrati negli amori di questo talento fuori dagli schemi anche nel volto: «Il più bel complimento me l' ha fatto Aldo Signoretti, il re del make-up pluricandidato agli Oscar: Sei una delle poche attrici italiane che può fare qualunque epoca». Nello zoo di Francesca c' è stato un lutto: «È morto il camaleonte, non riusciva ad assorbire il calcio». Le sono rimasti il trovatello che, per dividere una rissa fra i due Jack Russell (totale tre cani), per sbaglio le ha dato un morso. Ma il pezzo da novanta in casa è il pitone Sapta, così chiamato perché è nato il 7-7-07. Anche il marito ci mette del suo, chiamandosi Andrea Gattinoni. Andate tutti d' accordo? «Abbiamo delle cautele, il pitone è nella teca al posto suo, dove i cani non possono vederlo». Il serpente è un simbolo fallico. «In realtà prima che venisse risucchiato dalla mitologia indo-europea era un simbolo femminile, il cambio della pelle legato alla capacità rigeneratrice, dunque l' idea della fertilità. È un animale ancestrale, ha qualcosa di inimitabile da migliaia di anni». Come le è venuto in mente di tenere un serpente in casa? «Di notte avevo sognato di averne uno bianco». Non è che uno appena vede un rettile lo bacia. «Ci sono un sacco di luoghi comuni, si pensa che sia viscido invece è liscio, tiepido nella temperatura. Non a caso cominciano a usarlo nelle terapie per i bambini autistici perché è in grado di dar forma alle emozioni di chi lo sta tenendo». A fatica la ricollochiamo sullo schermo. «Il matrimonio con Fabio Volo è stato una specie di contrappasso. Mi ero appena sposata al Comune di Formello, fuori Roma, eravamo in quattro con i testimoni. Sul set mi sono ritrovata con l' abito bianco, il festone, l' incenso della Chiesa. Fabio doveva scappare a Genova per Mtv e dopo una filippica cinica m' ha mollato da sola col velo, ha una idiosincrasia per il matrimonio». Veniamo ai disastri del titolo. «Fabio ha una storia con mia sorella Margherita Buy e io una con quello che piace a lei. Margherita ha delle espressioni sottili che la macchina da presa non coglie, ci si limita alla nevrosi, la sua ironia non viene fuori spesso. Io adoro i registi che ti permettono di cambiare, la versatilità». Insomma un camaleonte. «A parte Monica Vitti non ho modelli, c' è un compiacimento nella reiterazione di personaggi sempre uguali a se stessi. Non è stata una passeggiata avere questo ruolo, tre provini, lotte all' ultimo sangue. Sempre stato così». Vero che da ragazza ha lavorato in un call center? «Avevo deciso di mollare il teatro, dove ho debuttato a 19 anni nell' Avaro in cui ci furono contrasti tra Strehler e Paolo Villaggio. Mi è anche capitato di recitare davanti a tre persone. Cosa fai? Ti fai coraggio. Io sognavo il cinema e oggi mi piacerebbe lavorare con Emanuele Crialese e Kim Rossi Stuart. Mio padre minacciò di farmi tornare a Siena. Ho avuto un moto d' orgoglio e per mantenere i miei ideali ho lavorato in un call center a 7 euro lordi l' ora». È come nel film di Virzì Tutta la vita davanti? «Sì nel capo che ci prova o negli sguardi cupi se a fine giornata hai chiuso un solo appuntamento. Avevo già girato Dopo mezzanotte di Davide Ferrario. Ero al call center. Sto ancora facendo le mie telefonate quando mi squilla il cellulare: Vai al Festival di Berlino con Ferrario. Così mi sono licenziata». Poi ha fatto l' hostess per gli ospiti Sky allo Stadio Olimpico: «Una volta ho fatto sedere Sergio Castellitto ma non gli dissi che recitavo anch' io». Francesca, ma non la chiamano più per ruoli (parole sue), da sfigata? «Fammi pensare... In Femmine contro maschi di Fausto Brizzi sarò la fidanzata di Ficarra e lo bastono perché fa il Peter Pan a vita, nel film risorgimentale di Martone interpreto Cristina Trivulzio di Belgioioso, una delle poche donne che finanziò i primi moti rivoluzionari... Direi di no». Valerio Cappelli RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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